Intervengono Matteo Fago, Ernesto Longobardi, Elena Pappagallo e Federico Tulli.
Il pensiero perse la memoria e la parola pensò che le linee, toccate e non viste, dei capelli di chi mi allattò avevano disegnato il mio volto quando mi riconobbi la prima volta che mi vidi allo specchio. Il pensiero verbale, avventato e suicida, disse che riconoscersi nell’immagine non creata dal corpo allo specchio è disegnare, facendo linee, il proprio volto.